venerdì 27 aprile 2012

Bancali e ancora bancali...

Prendi una montagna di pellet...


Quella che di inverno finisce dentro le due stufe che utilizziamo per scaldare la nostra casa...
Sperando di poter finalmente dichiarata finita la stagione che le vede accese e scoppiettanti...
Perché bello è bello ma davvero di questo freddo io personalmente non ne posso più...
Comunque.
Arriva il giorno in cui il pellet finisce.
E restano i bancali.



Parecchi bancali...
Legno super-resistente.
Magari un po' grezzo...e allora...che farci?
Mica lo vorrai buttare, no?!?


Così, dopo aver visto il costo di una minuscola sabbiera in plastica al supermercato, ecco l'idea...
Slowpapà ha preso qualche bancale...
Grattato, scartavetrato, inchiodato e...
Ecco qui la nostra sabbiera home-made!
La sabbia è un gioco fantastico, e il nostro Toti ci potrebbe passare le ore.
Sperando che ne possa avere presto l'occasione e che la smetta di piovere per un po'!


Ora non mancano che palette e secchielli...








lunedì 23 aprile 2012

Bilanciare i bilanci...

A volte sentiamo di famiglie che aprono finanziamenti su finanziamenti.
Per la televisione al plasma, il divano, il telefonino, la macchina, ecc. ecc.
I motivi sono i più diversi.
A volte per necessità inevitabili: la macchina si è rotta, non mi posso permettere il pagamento di quella nuova e così lo finanzio.
A volte perché così cambio la TV che ormai è vecchia (ma funziona ancora? Sì! E allora? E...ma è vecchia!) ma tanto pago solo 20 euro al mese e neanche me ne accorgo...
Certo è che, almeno per me, non è sempre facile gestire il bilancio familiare e tenerlo sotto controllo.
Ma da quando abbiamo iniziato a modificare il nostro stile di vita è diventato una necessità.
Monitorare se effettivamente, grazie all'auto-produzione, c'è o no un risparmio, capire come spendiamo i nostri soldi, comprendere dove e come poter tagliare delle spese.
Così, per caso, abbiamo scoperto i Bilanci di Giustizia, e ne siamo entrati a farne parte.
Abbiamo trovato degli amici, persone con cui condividere esperienze e idee e con i quali confrontarci.
E abbiamo anche trovato un reale e interessante strumento per monitorare le nostre spese.
Grazie alle loro schede, ci siamo fatti un'idea reale di come e dove spendiamo i nostri soldini...

Ma cosa fanno i Bilancisti?
Praticamente compilano delle schede, dove riportano i loro consumi.
Ma soprattutto evidenziano i consumi "spostati", ovvero quelli che "non incidono in modo irreparabile sulle risorse naturali e che riducono i meccanismi di sfruttamento nelle regioni sottosviluppate. Non si tratta quindi di affrontare sacrifici e rinunzie in nome di un'etica e di una giustizia concepite in termini astratti, ma di rifiutare in base ad analisi non superficiali e a scelte coscienti e responsabili i consumi che non rispondono più ai bisogni umani reali o che danneggiano in modo spesso irrecuperabile i meccanismi ecologici e le popolazioni da troppo tempo confinate in una povertà incolpevole".


Partecipare all'Operazione Bilanci di Giustizia non significa aderire o iscriversi ad un'Associazione, ma dare il proprio contributo alla campagna attraverso il monitoraggio mensile dei propri consumi. Per dimostrare, dati alla mano, che cambiare l'attuale modello economico accrescendo la qualità della vita è possibile.



martedì 17 aprile 2012

Un luogo fuori dal tempo!

Il villaggio Crespi, a Crespi d'Adda, sembra essere stato trasportato lì grazie a una sorta di tunnel spazio-temporale, che ha bloccato il tempo in una sorta di dimensione parallela, strana e affascinante.
La storia del Villaggio Crespi è tutta da conoscere.

Un uomo, visionario, a fine '800 creò un moderno "Villaggio ideale del lavoro", accanto al proprio opificio tessile, che era posizionato lì per poter sfruttare l'acqua dell'Adda.


Una vera a propria cittadina, costruita dal nulla.
Case, ma anche scuole, dei bagni comuni con una piscina di acqua riscaldata, un luogo di ritrovo per il dopo lavoro. Il villaggio degli operai, le case dei dirigenti, le ville del parroco e del medico che, dall'alto, vegliavano sugli abitanti. E un vero e proprio castello per i proprietari...




Un cimitero con al centro un vero e proprio mausoleo per la famiglia Crespi...



Un luogo dove passano pochissime auto, e si può camminare tranquillamente curiosando tra le stradine. Qui pare che il tempo si sia fermato. Oppure, a volte, si ha la sensazione di essere catapultati in uno di quei film come "The Truman Show" dove tutto è così perfetto e preciso che non può che essere finto.
Un luogo sicuramente affascinante, tanto più che ancora oggi le casette sono abitate, spesso dai nipoti di coloro che, al cotonificio Crespi, ci hanno anche lavorato.

 
E allora viene alla mente il Memoriale di Volponi, dove la fabbrica è un luogo nemico eppure, in qualche modo, diventa una Casa:

Tutto sommato, compresa la mia solitudine o meglio la mia differenza dagli altri, i primi giorni di lavoro non furono brutti giorni; anzi molte cose mi piacevano e mi confortavano: così la mensa, gli spogliatoi, le docce, i grandi corridoi, le luci al neon dentro e fuori, il veder passare alti e silenziosi tanti ingegneri e dirigenti che mi facevano sentire al sicuro, in una fabbrica ben governata. Pensavo con piacere, anche se con il timore di non esserne degno, di far parte di un’industria così forte e bella e che la sua forza e la sua bellezza fossero in par­te mie e pronte ad aiutarmi, così come la fabbrica mi scaldava e mi dava luce.Amavo a poco a poco la fabbrica, sempre di più man mano che m’interessava meno la gente che vi lavorava. Mi sembrava che tutti gli operai avessero poco a che fare con la fabbrica, che fossero o degli abusivi o dei nemici, che non si rendessero conto della sua sovrumana bellezza e che proprio per questo, lavorando con più fracasso del necessario, parlando e ri­dendo la offendessero deliberatamente. Mi sembrava che si divertissero a guastarla e a sporcarla, a voltarle le spalle ogni momento. La fabbrica mi appariva sempre più bella e mi sembrava che si rivolgesse direttamente a me, come se fossi l’unico o uno dei pochi in grado e ben disposti a capirla.








giovedì 12 aprile 2012

Nell'uovo!

Mi piace aggiungere una sorpresa alla sorpresa.
Sarà perché spesso nell'uovo di Pasqua non è che si trovino chissà quali sorprese.
E nell'attesa dell'anno prossimo, quando userò la mia nuovissima forma per le uova e potrò farle in casa, anche quest'anno ho confezionato un regalino per Toti da mettere nel suo uovo.
Ecco la nostra canna da pesca fatta in casa.

 Ho preso ispirazione da qui, un blog davvero bello di un papà artista che usa la sua arte anche per far divertire i figli http://madebyjoel.com/2010/03/fishing.html.

E poi ci ho messo un po' del mio. Dato che non avevo rocchetti di filo mi sono ingegnata per costruire il mulinello!

 Il risultato è funzionante e divertente.


Ed è stato molto gradito!

sabato 7 aprile 2012

Rose rosse per me...

Ho fatto delle nuove tendine per il bagno.
Bianche.
Ma mi mancava un po' di colore...E in più è Primavera...
















Così ho tirato fuori dagli anfratti della cantina (e della memoria) una confezione di cernit che credo di aver usato l'ultima volta nel 1999.
Avevo parecchi dubbi sul risultato. E invece, dopo un bel po' di manipolazione e di pazienza ha smesso di sbriciolarsi ad ogni mio tocco e...
TA DAAAA...







Ecco i miei nuovi ferma-tenda home made.
Spesa complessiva:
Incalcolabile, ho fatto tutto con cose che avevo già...!

martedì 3 aprile 2012

Germogli

A ottobre abbiamo acquistato (ad un prezzo assolutamente simbolico) delle piantine da frutto di "Varietà Antiche" messe a disposizione da http://www.bassivivai.com/Il produttore da molti anni si incarica di recuperare queste “bellezze di altri tempi” e favorirne la propagazione sul territorio di circa 35000 piante/anno. Il rimanente invenduto da due anni a questa parte viene regalato a un'associazione di Erba per poterlo propagare nella provincia. La donazione che viene fatta loro per le piante, viene re-investita in progetti  interessanti e coerenti in altre parti del mondo.
Nonostante il duro inverno e la grande gelata che ha messo a dura prova parecchie piante del nostro giardino e stroncato il povero lauro, loro hanno resistito.
Ed ecco i primi germogli!



Perche' la frutta antica?
Non e' un capriccio e non e' nemmeno un miracolo, le varieta' coltivate dai nostri nonni avevano caratteristiche molto differenti per sapore, dimensione, colore, epoca di maturazione, uso e conservabilita'. Riportando a noi queste varietà aiuteremo il grande lavoro dei vivaisti e delle universita' nel preservare il germoplasma fruttifero italiano e continueremo a diffondere una cultura nata centinaia di anni fa!Le piante antiche spesso sono anche piu' resistenti alle nuove malattie, non sono miracolate e percio' necessitano altrettanto di cure ed attenzioni pero' diciamo che si sanno un po' piu' prender cura di loro stesse.





lunedì 2 aprile 2012

Generale Inverno!

Vi ricordate quella gelata di qualche mese fa?
Qui in Lombardia ci sono state caldaie ghiacciate (la nostra...), tubature esplose, macchine che non partivano più (la nostra), diesel congelato nei serbatoi....
Purtroppo ha mietuto una vittima...il nostro trentennale lauro.
Il vento di ieri ci ha dato la conferma definitiva, si era completamente seccato e i tronchi iniziavano ad essere segnati da crepe lunghissime.
Così Slowpapà si è armato di motosega e lo ha abbattuto.

Sigh!

domenica 1 aprile 2012

Di Steiner e del gioco...


La scelta di regalare a Toti giocattoli che "non fanno niente" è arrivata abbastanza naturalmente.
Non è che ci sia stata dietro chissà quale scelta, almeno all'inizio, solo l'idea che tutti quei giocattoli luminescenti, musicali, rumorosi non potessero poi dargli chissà quale soddisfazione.

A volte andiamo in casa di amici dove i giochi sono di quell'altro tipo, pieni di luci e che fanno mille rumori, si muovono da soli oppure sono legati a cartoni animati.
Ora, ognuno sceglie ciò che vuole, e va bene.
Ma quando un bimbo di cinque anni prende in mano un camion che ha quattro ruote, fanali, cassone, ecc. ecc. ecc. e ti dice: "ma questo non fa niente!", a me viene da chiedermi: "ma come, non fa niente! è un camion! Cosa dovrebbe fare?".
E allora mi chiedo anche come possa sviluppare la sua fantasia se quello che dovrebbe inventare usandola è già fornito insieme al camion stesso? Come fa a inventarsi che rumore fa? O che avventure vive dato che quelle le ha già inventate lo sceneggiatore del cartone?

E qui arriva Steiner.
"Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere,
ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa."
Rudolf Steiner

La sua idea pedagogica è estremamente interessante. L'avevo già incontrato per varie vicissitudini legate al mio percorso di studi e poi lavorativo ma non ne avevo mai approfondito particolarmente la filosofia.
Ora che è arrivato Toti la sua idea di crescere un bambino libero e capace di apprendere sembra, a me e a Slowpapà essenziale ed estremamente coerente con la nostra idea di educazione.
Da un lato educare le capacità di accogliere e comprendere il mondo esterno attraverso un affinamento dei sensi e, successivamente, la conquista di un rigoroso pensiero riflessivo.
Dall'altro curare nel bambino tutto ciò che lo rende attivo: l'attività motoria, la fantasia, l'espressività, la creatività, l'iniziativa.
Da qui scegliere giochi e attività che lo lascino libero di agire e di creare.
E rendersi conto di quanto questo sia più semplice di quanto non sembri.
Rendersi conto che ciò che lo rende più felice e venire nell'orto con me e suo papà o con i nonni e zappare, scavare, strappare, piantare.
A volte pensiamo di dover dare ai nostri figli chissà quali giochi, di doverci scervellare per inventare attività da fare con lui, quando ciò di cui lui ha bisogno è fare esperienze e seguirci nelle nostre.
Semplicemente.
Come è difficile, alle volte, essere CON lui. E non agire "su" di lui o vivere "per" lui.